Tratto da:
Periodico di cultura sanitaria del Consiglio Regionale
Aido Lombardia – ONLUS
ANNO XXVIII N. 265 – OTTOBRE 2019
PREVENZIONE OGGI
“Ho mal di gola!”: quante volte è capitato?
Quante volte abbiamo pensato al solito virus… è sempre così?
Nella zona che identifichiamo come gola hanno sede organi importanti e, inoltre, è lì che nasce la nostra voce:
qualcosa di unico, un segno indelebile di noi. Spesso bistrattata, la nostra gola subisce stress quotidiani che possiamo imparare a gestire con più attenzione come ci insegna Giovanna Cantarella, Responsabile del servizio di laringologia e foniatria del Policlinico di Milano.
Cosa intendiamo per mal di gola?
“Generalmente un’infiammazione virale, talvolta batterica, della faringe e/o delle tonsille che può generare tonsillite con febbre, bruciori e qualche difficoltà nella deglutizione”.
Perché il mal di gola ha riflessi sulla voce?
“Perchè la parte sofferente può non essere la faringe insieme alle tonsille, bensì la laringe con le corde vocali. Un’infiammazione della laringe provoca abbassamento della voce, tosse e sensazione di muco fermo in gola”.
Come funziona la voce?
“Nasce a livello delle corde vocali: pliche formate da muscoli ricoperti da strati di tessuto con caratteristiche anatomiche molto particolari che, con il passaggio dell’aria, vibrano e producono suoni. Esse sono inserite in una scatola cartilaginea, che nei Paesi anglosassoni chiamano voice box, che le protegge. La voce nasce dalla vibrazione delle corde vocali sotto la spinta dell’aria emessa dai polmoni. Si tratta di un suono grezzo che poi, grazie al passaggio nelle cavità di risonanza e negli organi articolatori come la faringe e il naso, diventa raffinato e con caratteristiche uniche per ciascuno di noi”.
Quali fattori di stress possono creare fastidio alla voce?
“Ci sono certamente i virus e i colpi d’aria, ma bisogna fare attenzione all’affaticamento vocale che non dipende tanto dal numero di ore di utilizzo della voce, bensì dal volume con cui si parla.
Per prevenire danni alle corde vocali è utile, soprattutto in ambienti rumorosi o ampi, utilizzare il microfono o avvicinarsi al proprio interlocutore per facilitare la lettura del labiale ed evitare di parlare ad un volume troppo alto.
La nostra voce inoltre è molto sensibile allo stress e non sono infrequenti i casi di afonia oppure di diafonia psicogena nei quali il paziente perde la voce o presenta una raucedine altrimenti inspiegabile, come allontanamento da situazioni insostenibili nel lavoro o nella vita”.
Quali le cattive abitudini?
“Parlare troppo velocemente arrivando alla fine della frase senza fiato, urlare per attrarre l’attenzione, alzare la voce per prevaricare i rumori di fondo, parlare a lungo in ambienti secchi con l’umidità al di sotto del 40%. Le corde vocali hanno bisogno di idratazione perchè vibrano ad una velocità altissima e, se secche, subiscono traumi da attrito. Attenzione dunque al microclima ambientale, magari con l’utilizzo di un umidificatore portatile o dotato di attacco USB”.
Quali i rischi?
“Un uso improprio della voce facilita la comparsa di ematomi, gonfiori, noduli e polipi (patologie da fonotrauma). Si comincia con una fatica muscolare globale causata dall’impegno di tutto il corpo e degli organi respiratori, nel sostenere la voce per ore; si passa poi alle lesioni organiche che talvolta comportano interventi chirurgici ma il più delle volte possono essere risolte con riabilitazione logopedica e acquisizione di buone abitudini vocali”.
Quali le categorie a rischio?
“Gli insegnanti, i venditori, gli addetti
agli sportelli, i professionisti della voce artistica (attori e cantanti), ma anche chi ha l’abitudine di urlare ad esempio in ambienti rumorosi o al cellulare”.
Ci sono esercizi da fare?
“Gli esercizi che si possono fare sono sempre personalizzati grazie al supporto del logopedista”.
Consigli per anziani e bambini?
“Per gli anziani che tendono ad avere un minore stimolo della sete, va consigliata l’idratazione. Bere è importante anche in inverno, quando molti di loro tendono ad avere il riscaldamento elevato in casa con conseguente ridotto grado di umidità ambientale. I bambini hanno bisogno del buon esempio vocale degli adulti, in famiglia dai genitori e a scuola dagli insegnanti. Tra i 6 e gli 8 anni abbiamo i maggiori casi di abbassamento della voce e questo avviene spesso perchè i piccoli acquisiscono l’abitudine di urlare, soprattutto quando fanno sport. Va loro insegnato il rispetto dell’organo vocale”.
La voce è un bene prezioso, indispensabile per qualunque attività sociale e professionale, è bene che i bambini e i ragazzi siano già consapevoli delle buone norme di igiene vocale che consentono di preservarla.